Perché l'accordatura del bandoneón viene eseguita a 442 Hz?

Scelta precisa o solo una consuetudine?

Chiunque abbia familiarità con il bandoneón, così come chi si avvicina per la prima volta a questo strumento, spesso si imbatte in questo numero misterioso: 442 Hz. Questo valore rappresenta la frequenza in Hertz del LA centrale che serve da riferimento per l’accordatura di tutte le altre note del bandoneón.

Attenzione, questo numero non è da confondere con 142, che si riferisce invece alla quantità di toni presenti nel tipo di bandoneón più usato nel mondo, il cosiddetto Rheinische 142.

Se ti sei mai chiesto il motivo di questa scelta precisa di accordatura invece di un qualsiasi altro valore vicino, come 443 o 441, sei nel posto giusto. Tuttavia dobbiamo dirti con la massima sincerità che, nonostante le nostre approfondite ricerche, in realtà non è possibile addurre una sola ragione specifica.

Tuttavia, in questo articolo leggerai una storia affascinante che ti farà conoscere e amare ancora di più il bandoneón. Siediti comodo e inizia la lettura.

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La Difficoltà di Accordare un Bandoneón

Il bandoneón è uno strumento che non può essere accordato con la stessa facilità di una chitarra o un violino. La frequenza di vibrazione desiderata viene raggiunta limando le ance, un lavoro che richiede competenze e maestria.

Tutti sanno che il valore standard fissato internazionalmente per il LA è di 440 Hz. Tuttavia, il bandoneón viene comunemente accordato due centesimi sopra questo riferimento, ovvero a 442 Hz. Ma perché questa discrepanza?

La nostra ricerca ha seguito due linee principali: una spiegazione orchestrale e una spiegazione acustica.

La Spiegazione Orchestrale

I bandoneón appena usciti dalle fabbriche in Germania venivano accordati secondo il NA (Normalen Abstimmen) ovvero con il LA a 435 Hz. Giunti a destinazione in Argentina o Uruguay venivano accordati di nuovo su richiesta del musicista o su commissione della Casa de Música che avrebbe rivenduto lo strumento.

È abbastanza noto che lo standard internazionale del LA a 440 Hz (ISO 16) venne adottato nei paesi anglosassoni prima della Seconda Guerra Mondiale, invece nel resto del mondo divenne lo standard solo a partire dalla fine degli anni ’40.

Per quanto riguarda l’Argentina e in particolare il tango, pare che alcuni direttori di orquesta típica viaggiassero spesso anche negli Stati Uniti, dove lo standard internazionale era già piuttosto affermato.

I direttori d’orchestra argentini presero la consuetudine di “accordare l’orchestra” a 440 Hz e introdussero in patria questo riferimento, obbligando in questo modo anche il bandoneón ad alzare la propria accordatura da 435 a 440 in maniera permanente.

Infatti il bandoneón, insieme al pianoforte, era il riferimento per tutti gli altri strumenti: piano e bandoneón non possono essere accordati “al momento” come invece è possibile fare con archi, legni e ottoni.

Con questa spiegazione abbiamo chiarito perché il bandoneón una volta arrivato in Argentina passava dalla accordatura di fabbrica di 435 Hz a un valore uguale o superiore a quello internazionale di 440 Hz. Ma perché per il bandoneón si consolidò proprio il valore fisso di 442 Hz?

In realtà era (ed è tuttora) assai comune che il pianoforte venisse accordato a 442 o 443 Hz. Essendo il piano il riferimento per tutti gli altri strumenti dell’orquesta típica insieme al bandoneón, quest’ultimo potrebbe aver semplicemente ereditato il La a 442 Hz dal fratello maggiore coi tasti bianchi e neri. 

Ma forse c’è dell’altro. Dobbiamo chiamare in causa alcune specifiche tecniche del bandoneón, in particolare la sua caratteristica di produrre suono attraverso la vibrazione delle ance.

La Spiegazione Acustica

Tutti gli strumenti ad ance tendono a calare di intonazione quando vengono suonati con forza: nel bandoneón questo è particolarmente accentuato e può raggiungere differenze di un semitono o superiori.

Se hai fatto caso a questo fenomeno forse potrebbe venirti naturale pensare che la differenza di due centesimi serva per compensare questa caduta di frequenza.

Anche noi lo abbiamo pensato, e sebbene non abbiamo trovato menzione di questo fatto in nessuna delle nostre fonti, in questo articolo abbiamo trovato una spiegazione che sembra andare almeno in parte in quella direzione.

Il fatto di dover portare il bandoneón dal valore di 435 di fabbrica a quello di 440 costringeva gli accordatori ad alzare la frequenza delle ance e questo si ottiene rimuovendo metallo dalla punta dell’ancia, un processo irreversibile che può essere effettuato un numero limitato di volte.

Il prezzo da pagare per una frequenza superiore è una ancia meno stabile e con la tendenza a calare, obbligando in questo modo ad alzare la frequenza ad ogni nuova accordatura.

Tuttavia sorge spontanea la domanda: e quando il bandoneón suonava piano? In tal caso infatti il bandoneón non stona. L’interpretazione dei 2 Hz extra come compensazione ci lascia quindi un poco perplessi. Allora abbiamo trovato un’altra spiegazione che ci sembra più verosimile.

Secondo questo articolo, i compianti accordatori di bandoneón Romualdi e Fabiani spiegavano la differenza di 2 centesimi di Hertz in più rispetto allo standard  perché permetterebbe di far risaltare al massimo le armoniche dello strumento senza una differenza significativa in termini di intonazione. Il risultato sarebbe un suono intonato ma più brillante.

Un omaggio a Romualdi y Fabiani, affettuosamente chiamati los “tanos”.

Ci sembra strano che due grandi conoscitori del bandoneón come i sopra menzionati Romualdi e Fabiani evitarono di fare riferimento a un problema tanto significativo come quello della stonatura. Evidentemente la ragione non era quella. Allo stesso modo però, la spiegazione a loro attribuita, ci lascia un po’ insoddisfatti. 

Crediamo quindi che dietro la necessità di alzare l’accordatura del bandoneón per compensare la continua asportazione di materiale dalle ance potrebbe esserci un fondo di verità.

La Afinación Brillante

È probabile che con il bandoneón si sia fatta di necessità virtù: il reale problema dell’asportazione di metallo dalle ance in seguito alle frequenti accordature potrebbe aver involontariamente costretto le orchestre ad accordare a frequenze ogni volta leggermente superiori, vuoi perché l’orchestra era obbligata ad accordarsi con il bandoneón (che non poteva essere accordato al momento e che ormai aveva delle accordature alte), vuoi perché in questo modo, secondo alcuni, le tensioni acustiche con il piano e con il violino venivano accentuate.

Al fenomeno della tendenza ad aumentare il La orchestrale venne dato il nome di afinación brillante, e veniva coscientemente cercato da alcuni direttori di orquesta típica.

Evoluzione della accordatura del La per l'orquesta típica D'Arienzo nel corso degli anni.
Evoluzione della accordatura del La per l’orquesta típica D’Arienzo dal 1935 al 1949.

Inoltre, secondo una leggenda metropolitana, una accordatura elevata obbligava il bandoneonista a suonare solo con una determinata orchestra: infatti il suo strumento, ormai portato a frequenze molto alte e specifiche (445, 447, persino 450 Hz), difficilmente poteva essere accordato di nuovo a frequenze inferiori senza danneggiare permanentemente le ance.

In questo modo il direttore d’orchestra che imponeva una frequenza elevata e “personale” si assicurava la presenza fissa e stabile del bandoneonista. Evidentemente erano musicisti rari e ricercati già all’epoca.

A potenziale conferma di questa leggenda metropolitana possiamo dire che in effetti in Argentina sono assai frequenti i bandoneón con accordatura a 445 Hz, o persino sopra i 450 Hz (sopratutto tra gli strumenti usati nel Chamamé).

Conclusioni

È difficile arrivare ad una sola verità, perché non esistono delle testimonianze dirette, e come spesso accade con il bandoneón, le opinioni personali si trasformano in miti, spesso tra loro contraddittori, inconciliabili e duri a morire.

Con questo articolo abbiamo cercato di unificare alcune diverse interpretazioni possibili. La nostra personale conclusione è che la consuetudine della afinación brillante, unito alla necessità di avvicinarsi al riferimento standard universale di 440 Hz, portò a una accordatura moderatamente superiore, tale da mantenere la brillantezza dello strumento senza rinunciare alla possibilità di suonare con qualsiasi formazione.

Quindi il numero magico 442 Hz  sarebbe andato “costruendosi” come una risposta univoca ad un ventaglio di problematiche, e col tempo è semplicemente diventato una prassi per il bandoneón.

Fonti e approfondimenti

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