Bandoneón diatonico o cromatico: quale scegliere?

Una guida per aiutare a scegliere tra bandoneón diatonico o cromatico.

Chi inizia a suonare il bandoneon è messo di fronte a una prima importante sceltabandoneón diatonico o cromatico? Si tratta infatti di due impostazioni diverse di tastiera, ciascuna con i propri pro e contro.

Se non sai di cosa stiamo parlando, o non hai ben chiara la differenza tra il bandoneón diatonico e il bandoneón cromatico, ti invitiamo a consultare due nostri articoli. Il primo è dedicato allo schema delle tastiere del bandoneón Rheinische 142 (ovvero il cosiddetto diatonico). Il secondo articolo invece è dedicato allo schema dei tasti del bandoneón cromatico Péguri e suoi derivati.

In quest’altro articolo abbiamo parlato invece di prezzi, caratteristiche e reperibilità dei vari tipi di bandoneón.

Fatte le dovute premesse, andiamo al sodo della questione.

Indice dei Contenuti

Definizione di Bandoneón Diatonico o Cromatico

I termini bandoneón diatonico o cromatico sono impropri ma assai diffusi, e spesso danno luogo a fraintendimenti. Iniziamo col dire che entrambi i bandoneón sono “cromatici” nel senso che hanno la scala cromaticamente completa e su più ottave, ma il bandoneon “cromatico” viene così chiamato per la disposizione dei tasti che segue una logica seriale per semitoni. Il termine più corretto per questo strumento è unisonoro (ma anche questo termine ha un certo grado di imprecisione, come vedrà chi ha voglia di approfondire).

Nell’altro caso invece l’aggettivo diatonico potrebbe far pensare ad uno strumento in grado di suonare solo in certe tonalità (tipo l’organetto diatonico) ma non è così. Anche il bandoneón diatonico ha la scala cromatica completa, ma la tastiera non segue una logica seriale. Inoltre premendo lo stesso tasto questi strumenti producono due suoni diversi a seconda che apriamo o chiudiamo il mantice, da qui la definizione di bisonori.

Vantaggi del Bandoneón Diatonico

Il bandoneon diatonico, con la sua tastiera “caotica” e la differenza di suono in apertura e chiusura, ha proprio nei suoi “difetti” i suoi punti di forza; una volta padroneggiati rappresentano 3 vantaggi rispetto al cromatico.

  1. Il fatto che la disposizione delle note cambia a seconda se stiamo aprendo o chiudendo il mantice consente due schemi di esecuzione diversi per la stessa frase musicale: in questo modo ciò che è difficile aprendo potrebbe essere più facile chiudendo, e viceversa.
  2. La disposizione non seriale consente di mischiare tra loro note appartenenti a ottave distanti tra loro e quindi gestire un’ampia tessitura utilizzando una sola mano, cosa non sempre possibile nel cromatico. Questo facilità l’esecuzione di brani polifonici anche complessi (come il repertorio organistico adattato al bandoneón) oppure i famosi accordi del tango, che mischiano note prese da ottave molto distanti tra loro.
  3. La letteratura disponibile, siano essi metodi o spartiti, è scritta prevalentemente (attenzione, non esclusivamente) per il bandoneón 142, ovvero per il bandoneón diatonico.

Bandoneón Diatonico: Quando è Consigliato

Il bandoneón diatonico è consigliato per chi è disposto a investire del tempo (parecchio tempo) per prendere confidenza con le 2 tastiere (che diventano 4 invertendo la direzione del mantice). Chi ha esigenza di suonare rapidamente è meglio che prenda in considerazione il cromatico.

Superata la ripida curva d’apprendimento iniziale il diatonico si rivela comunque una scelta felice, specie per chi decide di suonare il repertorio del bandoneón solo o il repertorio “classico”. Infatti quella tastiera “caotica” si rivela molto ergonomica per essere suonata con la mano “intrappolata” da una cinghia, caratteristica tipica del bandoneón e delle concertine in generale.

Vantaggi del Bandoneón Cromatico

Ecco invece i vantaggi del sistema cosiddetto cromatico.

  1. La tastiera ha una logica seriale, quindi si impara molto più in fretta ed è più immediata, sopratutto nei passaggi cromatici.
  2. Il fatto che sia unisonoro (stesso suono aprendo e chiudendo) facilita nell’improvvisazione e nell’immediatezza sullo strumento.

Bandoneón Cromatico: Quando è Consigliato

Il bandoneón cromatico è consigliato per chi ha necessità di imparare a suonare velocemente un brano con il bandoneón, per esempio un professionista che ha bisogno di mettere in piedi velocemente un programma per poi fare serate o concerti. Molti fisarmonicisti infatti seguono proprio questo percorso (specie chi suona la fisarmonica a bottoni, che ritroverà praticamente la stessa tastiera anche sul bandoneón cromatico).

Inoltre, se non sei particolarmente interessato al tango, o alla letteratura tradizionale del bandoneón, ma sei semplicemente affascinato dal suono e desideri suonare altri generi con il bandoneón (jazz, folk ecc.) sarai felice di trovare immediatezza e facilità per improvvisare con il bandoneón cromatico.

Bandoneón Diatonico o Cromatico: Quale dei Due Sistemi è Meglio?

La scelta di un tipo di tastiera piuttosto che dell’altra in una fase iniziale non pregiudica nulla dal punto di vista del repertorio e delle possibilità tecniche. Esistono bandoneonisti “cromatici” che riescono a fare tutto quello che fanno i maestri “diatonici”, anche se, a detta di chi conosce entrambi i sistemi, certi dettagli espressivi risultano più “imperfetti” sul cromatico, come ad esempio il legato in certi passaggi.

In generale Il fatto che esistono bandoneonisti che riescono a fare cose incredibili sia con il diatonico sia con il cromatico porta a concludere che la tastiera che si sceglie è relativamente importante: infatti il cuore della tecnica bandoneonistica risiede nella gestione del mantice. La scelta della tastiera è quindi personale e rilevante fino a un certo punto.

Esiste però un però.

Oltre alla già citata differenza nell’espressività ed efficacia dell’articolazione e fraseggio musicali (stiamo comunque parlando di brani molto tecnici e complessi) i bandoneón cromatici pre-guerra sono molto più rari rispetto ai sistemi diatonici. C’è una certa disponibilità di bandoneón cromatici post-guerra, ma la qualità di questi strumenti non è eccelsa.

L’alternativa è quella di comprare un bandoneón cromatico nuovo di fabbrica. A detta di molti però il suono di questi strumenti nuovi è diverso dal suono di un bandoneón pre-guerra.

Falsi Miti sul Bandoneón Diatonico o Cromatico

Prima di concludere l’articolo vogliamo smentire alcune “sibilline dicerie” intorno ai due sistemi sfatando qualche falso mito.

Il suono del cromatico è diverso dal diatonico.
Falso. Il suono è praticamente lo stesso. Poi se qualcuno vuole sindacare su impercettibili armoniche che riesci a individuare solo con un’analisi di frequenze è un altro discorso.

Il vero bandoneón è quello diatonico.
Falso. Nel corso della storia del bandoneón pare che vennero realizzate più di 60 schemi di tastiere diversi: qual’è quello “vero”? Questa diceria è davvero priva di senso.

Il vero bandoneón per il tango è quello diatonico.
Quasi completamente falso. È prevalentemente una questione culturale, per il fatto che in Argentina si è sempre suonato solo ed esclusivamente il modello 142 Rheinische Tonlage. Si può suonare dell’eccellente tango anche con il cromatico, e moltissimi bandoneonisti lo dimostrano. Tuttavia la maggior parte degli arrangiamenti, delle trascrizioni e dei metodi sono scritti o pensati per il sistema diatonico. Il problema comunque non si pone se non sei interessato esclusivamente al tango.

I metodi per bandoneón sono tutti scritti per il diatonico.
Parzialmente vero. I metodi principali sono scritti per il 142, ma esistono metodi moderni che tengono conto anche del cromatico. Ma se anche non ce ne fossero questo potrebbe non costituire un problema laddove è sufficiente cambiare la diteggiatura.

Approfondimenti

È opinione diffusa pensare che esista un solo tipo di bandoneón cromatico e un solo tipo di bandoneón diatonico.

In effetti quando si dice “cromatico” (o unisonoro) si pensa al sistema Peguri mentre chi dice “diatonico” (o bisonoro) intende dire 142 Rheinische Tonlage.

La realtà però è ben diversa: come detto precedentemente nell’articolo, nel corso della storia furono sviluppati più di 60 schemi di tastiera diversi, e di tutti i tipi: unisonori, bisonori, con logica seriale, “caotica”, a imitazione del pianoforte, della fisarmonica e così via.

Per esempio, il Kusserow è un bandoneón unisonoro e con disposizione “cromatica” dei tasti.

Bandoneón Kusserow
Bandoneón Kusserow (Coll. Harry Geuns).

Ma esiste anche uno strumento unisonoro con disposizione “caotica”, lo Standardbandonion di Heinz Schlegel.

Standardbandonion di Heinz Schlegel.
Standardbandonion di Heinz Schlegel (Coll. Harry Geuns).

Anche il mondo dei bisonori è popolato da diversi esemplari. Il 142 non è l’unico bisonoro esistente, esiste anche il 144 Einheitsbandonion, strumento suonato in Germania che in passato ebbe importanti virtuosi, persino un pioniere del bandoneon jazz nell’Europa degli anni ’30.

Bandoneón 144 Einheits.
Bandoneón 144 Einheitsbandonion (Coll. Omar Caccia).

Questi sono solo gli esempi più significativi, ma l’elenco potrebbe continuare.

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